PROJECT DEMOCRACY PROJECT

Protect Democracy Project – uno dei tre gruppi che hanno chiesto al DOJ di fermare l’audit dell’Arizona – è collegato a Soros e finanzia la società madre delle “Non-Profit” democratiche.

Giovedì 29 Aprile, tre gruppi di Lawfare hanno presentato una petizione al DOJ per fermare la verifica nella contea di Maricopa in Arizona.

L’uso da parte dei Democratici delle reti NFP (Not for Profit) è stato così sapientemente intrecciato dagli operatori Democratici di alto livello, per anni, che nessuno può rintracciare il suo funzionamento interno e le connessioni, che sono offuscate di proposito.

L’operazione principale nel 2019, 2020 e 2021 è stata quella dei Democratici che hanno rubato – e mantenuto – le elezioni per il Presidente degli Stati Uniti.

Un’entità è la NFP elettorale madre e sta facendo in modo che il 2° mandato di Trump non si manifesti mai e poi mai.

È in realtà un progetto di un non profit, il che rende la sua missione, le operazioni e i finanziamenti ancora meno trasparenti.

Si chiama National Task Force on Election Crises.

Nessuno ne ha mai sentito parlare.

È una task force segreta, composta da circa 50 persone, e non crederete a chi sono alcuni dei protagonisti.

Il presidente di questo cast di personaggi malvagi non è altri che… James Baker. Sì, quel James Baker, ex consigliere generale del direttore dell’FBI caduto in disgrazia James Comey (Russiagate contro Trump).

Protect Democracy Project è gestito da un ex consulente di Obama, legato ad Avaaz e finanziato da Soros, nonchè membro di altro comitato dove siedeva Hunter Biden (sempre loro, sempre lo stesso giro)

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